Ho aderito al Partito Democratico sin dalla sua nascita auspicando un
nuovo modo di fare politica. Mi sono impegnato nel mio piccolo e nella
realtà locale perché il P.D. non fosse la somma dei due partiti che
l’hanno costituito, ma qualcosa di diverso, che potesse tenere in sé i
valori e i principi espressi fino a quel momento ma che avesse la forza
di esprimere nuove idee senza rinnegare quelle del passato. Il mio
impegno è iniziato nella segreteria locale come membro del direttivo.
Durante la precedente legislatura comunale, dopo le dimissioni del
segretario Ferraro, ho ricoperto il ruolo di coordinatore, unitamente ad
altri, nell’attesa che si svolgessero le nuove elezioni per il rinnovo
degli organismi dirigenti.
In quel periodo il P. D. era all’opposizione, e dopo l’uscita di
dirigenti, consiglieri e segretario, ho organizzato e condotto l’azione
politica con l’obiettivo di creare un’alleanza che potesse amministrare
la città.
Le ultime elezioni amministrative hanno visto il P.D. vincente e
ottenere un grande risultato di voti e consensi nonostante la scissione
subìta dal partito poco tempo prima.
La lista è stata costruita cercando di raccogliere le diverse
aspirazioni e proposte provenienti da varie categorie sociali e da
persone che, attratte dalla forza propulsiva della politica nazionale,
si avvicinavano per la prima volta al partito con l’obiettivo di
svolgere un ruolo attivo e partecipativo a livello locale.
A Menfi siamo riusciti a fare una lista di giovani
entusiasti, che vedevano nel P.D. la piena e concreta espressione delle
loro idee politiche.
Ho sempre cercato di fare il mediatore tra le varie istanze delle diverse anime del partito, tenendo conto di esigenze diverse e di aspettative legittime da parte di ognuno.
Ho sempre cercato di fare il mediatore tra le varie istanze delle diverse anime del partito, tenendo conto di esigenze diverse e di aspettative legittime da parte di ognuno.
Personalmente credo nella grande forza rinnovatrice di Renzi
che ha aperto il partito a soggetti portatori di idee politiche che
prima non si era riusciti a rappresentare. Credo che questo debba essere
fatto a tutti i livelli, perché solo così si può costruire un grande
partito di sinistra che rappresenti i principi cui s’ispira.
Dobbiamo avere la capacità di acquisire il nuovo integrandolo nelle
idee e nei valori espressi dalla classe politica già esistente. Nessuno
si deve sentire mortificato o escluso.
A livello locale, subito dopo le elezioni amministrative del 2013, all’interno del P.D. si è avuta una serrata e duratura discussione sugli equilibri interni,
poiché i principi di partecipazione e di apertura al nuovo sono stati
mortificati e soppressi da chi ritiene di essere il portatore unico dei
valori e dell’identità del partito locale.
La posizione di arroccamento per difendere interessi personali e del
proprio gruppo a scapito di tutti gli altri ha portato ad una tensione continua nel P.D. locale.
Nonostante buona parte dei componenti del coordinamento sostenga che in
un grande partito di massa, che mira a rappresentare varie istanze
della società, nessuno possa tenere a lungo un doppio incarico
a discapito delle aspettative di altri che parimenti hanno raggiunto un
adeguato consenso dai cittadini, a livello locale persiste una
situazione del genere che non si riesce a risolvere.
Non sapere approfittare della forza propulsiva del P.D. in questo
momento significa non capire il grande processo di cambiamento e
aggregazione che sta attraversando il nostro partito a livello
nazionale. Del pari, a livello locale, dovremmo avere la capacità di
attrarre tulle le forze che si ispirano al Partito Democratico ed essere
attori del cambiamento; invece non riusciamo nemmeno a garantire le
aspettative di chi si è speso alle ultime elezioni amministrative,
rischiando così di perdere le idee nuove e genuine dei giovani che
credono nel rinnovamento della politica.
Questo modo di fare politica ha portato ad una perdita di efficacia
della segreteria e del coordinamento a vantaggio di chi occupa il ruolo di consigliere e assessore contemporaneamente, perché volutamente si tende a escludere altri dalla partecipazione attiva e fattiva all’azione amministrativa comunale.
Nonostante il rinnovamento della segreteria e dei componenti del
direttivo locale, i problemi interni sono rimasti irrisolti e la
situazione continua a degenerare. Personalmente non ritengo di poter
continuare a svolgere il ruolo di segretario del P. D., perché vedo
mortificare l’entusiasmo di tanti simpatizzanti e tesserati e perché non
vedo una prospettiva politica per il futuro: non possiamo operare per
mantenere lo stato attuale e pensare che questa situazione sia la base
di partenza per costruire un’azione amministrativa per il domani.
Il partito ha bisogno di una scossa e di un equilibrio interno
diverso; non possiamo mantenere la situazione attuale a beneficio di
interessi personalistici di pochi che pensano di essere i detentori del
partito locale.
Questa situazione ha portato ad un clima non sereno nel partito e ad
una incompleta espressione delle capacità politiche in sede di Consiglio
Comunale, dove, di fatto, è venuta a mancare una figura di consigliere
del P.D. per via del doppio incarico detenuto da una singola persona.