venerdì 29 maggio 2009

Impianto a biomasse da realizzare nel territorio di Menfi.

A seguito di una nota del Presidente del Consiglio del Comune di Menfi del 29 maggio 2009, con la quale allegava, oltre al verbale d’incontro avvenuto il 15 maggio 2009 tra l’Amministrazione Comunale e il rappresentante della Società “Tre Tigli”, la relazione programmatica su impianto a biomasse, il Gruppo Consiliare del Partito Democratico prende atto delle risultanze di detto verbale il quale non è rispondente a quanto dichiarato dal Sindaco sia dalla stampa che dalle televisioni locali in questi giorni. Dalle Sue dichiarazioni, infatti, non si comprende se parla a titolo personale o a nome di tutti i componenti la Giunta Municipale.


Non corrisponde al vero neanche quando si dice che la società Tre Tigli ha presentato progetto di ridimensionamento dell’impianto, in quanto da una attenta analisi della relazione programmatica si evince che c’è da parte della società solamente l’impegno a ridurre le emissioni massime ai limiti previsti per un impianto di 6 MW.


Il programma elettorale “Menfi Cambia”, oltre ad essere lo slogan della campagna elettorale dell’attuale Sindaco che ha vinto le elezioni amministrative del 2008, al suo interno recita l’assoluta contrarietà alla realizzazione dell’impianto a biomasse. Erano in molti, a Menfi, a non credere che quel “Programma” fosse stato condiviso realmente da tutta la coalizione di centrodestra.

Dovremmo forse ricrederci in tal senso? In ogni caso, oggi, è arrivato il momento della verità. Il Sindaco deve prendere una decisione, deve assumere una posizione concreta e definitiva in merito alla questione. Riteniamo sia finito il tempo della “melina”; occorre decidere ed assumersi in pieno le proprie responsabilità. Si legge nel verbale d’incontro (sottoscritto dal Sindaco, dal Vice Sindaco, dall’Ass. Mistretta Antonino e dall’Ass. Di Carlo, dall’Ing. Bengasino e dal rappresentante della società Tre Tigli), che “l’Amministrazione si riserva di vagliare la proposta di che trattasi, sentita la conferenza dei Capi Gruppo, il Consiglio Comunale, le OO. SS. e cittadine, fatto salvo in ogni caso gli aspetti tecnici dell’intervento di competenza degli Organi preposti”.

Perché ritornare indietro, visto che il Consiglio Comunale con deliberazione n. 64 del 09-11-2007, avente l’oggetto “Impianto per la termovalorizzazione di biomasse da realizzare nel territorio di Menfi”, ha già approvato all’unanimità una mozione d’indirizzo, dichiarando l’assoluta indisponibilità alla realizzazione dell’impianto?
Occorre ricordarsi, che con la medesima deliberazione, il Consiglio Comunale di Menfi, impegnava il Sindaco e la Giunta a sostenere una ferma opposizione al progetto.

In ragione di ciò, il Gruppo Consiliare del Partito Democratico, composto dai Consiglieri, Palminteri Saverio, Bondì Antonino, Santacroce Francesco e Gambina Baldassare e in coerenza a quanto espresso in precedenza, ribadisce l’assoluta contrarietà alla realizzazione dell’impianto a biomasse nel territorio del Comune di Menfi, soprattutto per le seguenti motivazioni:
1. per una maggiore garanzia della salute dei nostri concittadini;
2. per una migliore immagine del territorio e delle produzioni di qualità, oltre che, di uno sviluppo rurale relativo all’accoglienza (Agriturismo, Turismo Rurale, etc.).
3. per la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio rurale, nonché delle falde acquifere.

Menfi lì, 05-06-2009 Firmato
I Consiglieri Comunali del PD

mercoledì 13 maggio 2009

Delocalizzazione

Prima ancora che altri, strumentalizzando e distorcendo le mie parole, vogliano sostenere che voglio fare allarmismo, sarò chiaro su un punto: Non è dimostrato l’effetto nocivo delle microonde emesse dalle antenne per telefonia mobile e tantomeno il rapporto di causa-effetto sull’incremento preoccupante di mortalità, anche infantile, di cui siamo costretti a prendere atto troppo spesso sui nostri territori.

Naturalmente chi come me è genitore, prima che politico, potrebbe anche ritenere non indispensabile la prova scientifica e potrebbe, semplicemente, non volere partecipare con la propria vita e quella dei propri figli ad arricchire quella serie di elementi statistici che alla fine, dopo decenni, ci porteranno ad affermare una verità provata su base scientifica.
Bella soddisfazione sapere “dopo” che in effetti faceva male….

Naturalmente c’è anche chi potrebbe far presente che anche su sigarette ed amianto, prima che definitivamente si prendesse atto della loro pericolosità e mortalità si sono dovuti attendere 30 anni e milioni di morti…

Per fortuna, il Consiglio Comunale di Menfi, grazie anche al grande impegno dei Consiglieri del Partito Democratico e della Minoranza ha votato una Deliberazione che, quando attuata, porrà fine al poco edificante spettacolo di una città e di un territorio preda di selvagge ed arbitrarie collocazioni di tralicci trasmettitori che vengono incontro agli interessi di pochi trascurando le esigenze paesaggistiche e culturali del territorio e la necessità di prudenza nei confronti della salute di tutti noi.

Noi speriamo non ci sia bisogno di riaprire un dibattito che, per fortuna e per l’impegno collettivo dei consiglieri del Comune di Menfi, si è concluso con la storica approvazione di una deliberazione del regolamento relativo alla collocazione di impianti di telefonia mobile che prudenzialmente prevede di disporre le antenne di telefonia mobile in luoghi idonei, adeguatamente distanti da cose, case e persone, preferibilmente di proprietà comunale. Tale deliberazione prevede che gli impianti esistenti (e non adeguati alla deliberazione consiliare) entro un anno al massimo debbano essere spostati in luoghi diversi scelti da una commissione consiliare che avrebbe dovuto essere immediatamente istituita.
Tuttavia riteniamo, senza girarci attorno, che indugiare nella attuazione del provvedimento sarebbe colpevole nei confronti della salute e dell’igiene pubblica ma anche complice con gli interessi, legittimi o no, moralmente esecrabili, di chi facendo affari in questo settore si trova in una situazione di evidente conflitto d’interessi.

Quindi considerato che ad oggi dalle parole non si è ancora passati ai fatti, chiediamo:

1. La immediata costituzione dell’Osservatorio Comunale Permanente previsto dall’art.6 del regolamento e non ancora istituito.
2. Il censimento e la verifica della legittimità dei tralicci esistenti, in particolare con riferimento alla potenza di emissione ed alla presenza di adeguate schermature.
3. La verifica di sussistenza delle condizioni di tutela previste dal regolamento e l’avvio delle procedure di delocalizzazione (spostamento in aree diverse di proprietà comunale) per gli impianti non adeguati e non adeguabili.
4. La revoca di ogni provvedimento autorizzativo per gli impianti attualmente in fase di collocazione, per i quali non sia verificata la adeguatezza rispetto a quanto previsto dal regolamento approvato.


E’ necessario a questo punto, che la amministrazione del nostro Comune al di là delle belle parole e dei buoni propositi, si adoperi concretamente per mettere in pratica quanto previsto dai regolamenti e lo faccia col coraggio di non guardare in faccia nessuno, al di là delle alchimie della politica e delle alleanze, dimostrando che per chi governa la nostra città l’interesse collettivo è prioritario rispetto a quello dei singoli.

Il PD e la minoranza faranno la loro parte, attivandosi , per il ruolo che gli compete all’interno dell’Osservatorio, per la immediata esecuzione dei provvedimenti di delocalizzazione previsti.

Il Coordinatore Cittadino PD
Antonio Ferraro

venerdì 8 maggio 2009

Manifesto politico

Il Partito Democratico ha rappresentato, nel suo evolversi, la crescita di una visione sistemica indispensabile per rispondere in modo efficace alle questioni improrogabili che l’attuale quadro politico e sociale impone di affrontare.
Il cammino non è stato immediato nella sua definizione, né scontato nella sua costituzione, ma il ricorso alle Primarie ha consentito di allargare la platea dei partecipanti e ha posto le fondamenta per la costruzione di una casa in cui storie diverse si intrecciano per creare una larga costituente di idee e di valori, con la determinazione di essere e di avere un futuro.
Sono scese in campo persone che hanno messo in gioco se stesse e hanno offerto un patrimonio inestimabile di risorse intellettuali ed emotive nuove, di vera avanguardia.
Questo patrimonio di idee e di persone “in carne ed ossa” deve divenire il trampolino di lancio su cui fondare, anche nel nostro territorio, un partito forte, plurale e radicato, una nuova espressione politica fondata sull’etica della responsabilità, sul rigore morale, che affida alla passione della gente il destino della politica.
Il Partito Democratico di Menfi rispetta l’impegno quotidiano di quanti, giorno per giorno, nei luoghi di lavoro, nel volontariato, nella società dedicano una parte del loro tempo e le migliori energie per contribuire al progresso economico e sociale di questo territorio.
Ritiene, inoltre, che non si possa ridurre il ruolo delle Istituzioni ad una semplicistica somma di sprechi e privilegi, perché, anche nella nostra comunità, hanno brillato esempi di amministratori locali in grado di spendere le loro migliori capacità per rispondere in modo efficace e puntuale alle attese dei cittadini e proiettare il nostro paese verso traguardi di sviluppo e di crescita ambiziosi.
Rafforzare queste componenti significa creare le condizioni per rilanciare l’azione di governo nella nostra città, renderla più rapida, più efficace, più comprensibile, smorzare quell’umore antipolitico, intriso di inquietudini e paure che corrono anche sotto la pelle della nostra società menfitana.
La rivitalizzazione del pensare “politico”, la nascita di una nuova e rinnovata cultura politica è possibile solo a partire dalla città e dal suo territorio.
Il Comune, in questo quadro, ha un ruolo decisivo non solo perché il processo di terziarizzazione del paese richiede un più stretto collegamento tra utenti e pubblici servizi, ma soprattutto perché il cittadino non può crescere nel rispetto, nel dialogo e nella fiducia verso le istituzioni se il volto dello Stato gli appare distante, un’altra cosa dal suo vissuto, proprio a partire dall’ente locale che è il primo volto nel quale il cittadino vede lo Stato.

Alla luce di queste premesse possiamo delineare le linee guida del partito che vogliamo, indicatori ben scelti ed inequivocabili.
Un Partito che:
Attivi moderne ed inedite forme di partecipazione e di formazione politica;
Parta dai contenuti per un vera e sostanziale riforma dell’agire politico;
Garantisca l’apertura al confronto per determinare un’equa sintesi fra piattaforme politiche e programmatiche;
Rafforzi la volontà di accogliere piuttosto che quella di difendere per fare proprie le esigenze e le richieste della società e trasformarle in obiettivi concreti da perseguire con metodi e forme che scaturiscono da una linea programmatica comune, portata avanti in maniera coesa e coerente nelle istituzioni;
Superi caratteri di verticismo e di composizione fra gruppi dirigenti;
Selezioni i suoi candidati con le primarie;
Favorisca il ricambio delle classi dirigenti;
Elegga i suoi dirigenti con voto diretto e segreto;
Stabilisca termini di mandato negli incarichi;
Si apra ai saperi della società e valorizzi il merito, la professionalità, la competenza.
Si organizzi con strutture aperte in cui la voce di forze nuove, antiche saggezze, modelli conosciuti di funzionamento e la ragionevolezza facciano da padroni in un cantiere che restituisca fiducia alle tante persone che hanno dovuto seppellire la loro passione civile a causa del mero pragmatismo che ha caratterizzato la vita politica degli ultimi anni e l’ha imprigionata in una rigida logica di marketing e leadership.
Questo progetto chiama in causa valori, speranze, programmi, donne e uomini, che credono che la politica ha bisogno di parole forti capaci di aggregare, di fatti concreti in grado di fornire soluzioni adeguate, di riferimenti quali la solidarietà e la fiducia che consentono di fissare lo sguardo verso orizzonti lontani e nuove mete da esplorare.

giovedì 7 maggio 2009

Revisore dei conti

Il Consiglio Comunale nella seduta del 5 e 6 maggio 2009 ha decretato il fallimento della maggioranza.

Infatti si è verificato quello che già aleggiava da tempo; gran parte della maggioranza che ha sostenuto il sindaco Michele Botta ha dimostrato di avere avuto un unico scopo e cioè quello della spartizione di poltrone, non guardando per niente al bene comune della Città.

Nella seduta di Consiglio Comunale del 5 maggio 2009, sulla proposta del Sindaco Michele Botta, relativamente alla nomina di due componenti del Collegio dei Revisori dei Conti per il triennio 2008/2011, avendo già votato all’unanimità (maggioranza e opposizione) la presa d’atto della mancanza dei requisiti e la decadenza di due componenti del Collegio dei Revisori dei Conti, è venuto a mancare il totale appoggio al Sindaco sulla sua proposta di nomina delle nuove figure dei Revisori, rinviando i lavori al giorno successivo.

Alla ripresa dei lavori, infatti, risultavano presenti solo quei Consiglieri che responsabilmente hanno ritenuto opportuno sollecitare la nomina dei Revisori, strettamente legata ai lavori del Bilancio di previsione da approvare al più presto, per evitare la nomina del Commissario.

Dove sono andati a finire il resto dei Consiglieri di maggioranza (ben 9 componenti)?
Perché hanno tentato di frenare i lavori del loro Sindaco?
Cosa gli è venuto a mancare…….. forse qualche poltrona?

Fatto sta che la nomina dei due revisori è stato votato lo stesso e all’unanimità dagli 11 Consiglieri presenti (sei di minoranza e 5 di maggioranza) e precisamente:
- dal gruppo Consiliare del Partito Democratico (di opposizione) composto dai 4 Consiglieri, Palminteri Saverio, Bondì Antonino, Santacroce Francesco e Gambina Baldassare;
- dal gruppo “Trasparenza e Partecipazione” (di opposizione) composto dai consiglieri Buscemi Vincenzo e Palminteri Giuseppe;
- dal gruppo “Sviluppo e rilancio del Territorio” (di maggioranza) composto dai tre consiglieri Clemente Vito Antonio, Vetrano Antonino e Mattioli Carlo;
- dal gruppo “MPA” (di maggioranza) composto dal consigliere Ardizzone Saverio Renato;
- dal Presidente del Consiglio Buscemi Antonino.

Questo è l’esempio di una opposizione sana e che guarda solo ed esclusivamente all’interesse della comunità. Di fatto i numeri parlano chiaro, poiché solo attraverso l’apporto costruttivo dei sei componenti della minoranza è stata possibile la nomina dei due revisori dei Conti, figure essenziali per la verifica e il controllo del bilancio Comunale e non solo.

Menfi Lì, 07-05-2009