venerdì 26 agosto 2011

Chiarezza dopo le dimissioni del segretario, nonché di 2 membri del direttivo e di 2 consiglieri comunali

Il direttivo della sezione locale del PD riunita in data 23 e 25 Agosto 2011 ha affrontato serenamente  la discussione che deriva dalle dimissioni del segretario, nonché  di 2 membri del direttivo e di 2 consiglieri comunali eletti nelle liste del PD alle scorse elezioni amministrative.
Sulle "dimissioni ufficiali ed irrevocabili" dei membri del direttivo e dei consiglieri comunali non si hanno molte notizie, troppo poco la semplice comunicazione a mezzo messaggio telefonico da parte del segretario in data 04/08/2011. Ci sembra doveroso motivare nei confronti degli elettori, dei cittadini e del partito le ragioni. Si resta in attesa di saperne di più.
Più chiara sembra si delinea la posizione del segretario che ha comunicato le sue dimissioni con una lettera aperta dove esprime le sue motivazioni e dalla quale appare solo un tentativo di cavarsela a buon mercato. Il tempo è galantuomo, ci dirà se siamo davanti all'ennesimo uomo della provvidenza o alla più classica espressione politica scilipotiana. Chi vivrà vedrà.
Noi restiamo, continuiamo la nostra azione a favore dei cittadini, dei giovani, del lavoro e i problemi di questa comunità, declamati sino alla noia e che non hanno mai trovato sponda amministrativa e politica.
Siamo convinti che questo paese abbia bisogno di regole uguali per tutti e quindi di partiti che nella trasparenza più assoluta le rispettino e le facciano rispettare, senza perdersi dietro a persone alla ricerca di vanagloria.
Troppi all'ombra di un figurativo "campanile" e per il bene del paese, facendo i saltimbanchi hanno fatto le loro fortune politiche; come se sotto quel figurativo campanile, citato sempre a sproposito, ci siano nati e cresciuti solo loro, i loro parenti ed affini.
Non si può fare del trasformismo per capitalizzare un domani (magari prossimo) un prestigioso incarico da ricoprire.
Il Partito Democratico di Menfi, con il suo Direttivo e il suo Gruppo Consiliare, sempre aperto ed alla ricerca di soluzioni per i problemi della città, in modo propositivo, considerato il momento particolarmente complesso, vuole intraprendere un percorso che crei le premesse per un’alleanza con tutte le forze sane di questa città, è necessario aprire, una fase di confronto che si ponga l’obbiettivo di costruire un progetto politico riformista-moderato che lavori per creare quella stabilità politica da troppo tempo assente in questa città e che accomuni quelle forze sociali e politiche che lavorano per un futuro migliore.
Il PD continua, quindi, la sua azione politica nella città ed al proprio interno per portare il Circolo di Menfi al prossimo Congresso cittadino, ed alla elezione del Segretario. Nelle more che si svolga il Congresso, la Direzione stabilisce di nominare un Coordinamento di Segreteria composto da tre elementi e dal rappresentante del gruppo giovanile.
Il PD di Menfi impegnato nel creare una coalizione stabile sugli attori e sui contenuti, al fine di raggiungere traguardi nuovi e futuri che consentano l’uscita da lunghi periodi di impasse politico-amministrativa del nostro Comune ed in alternativa al centrodestra, oggi a maggior ragione, apre a tutte le persone che si vogliono avvicinare, e che si rivedono nei valori e nei principi del PD.
La Direzione, alla luce di quanto detto, impegna il Partito e il gruppo Consiliare ad esercitare un’attenta azione di vigilanza e di controllo ed a prestare una particolare attenzione nell’affrontare le emergenze economiche e sociali della nostra città.
Il Partito Democratico sceglie la strada della coerenza, confermando la propria posizione di forza di opposizione costruttiva, che valuterà di volta in volta tutti i punti che saranno trattati prima del voto in Consiglio Comunale.

mercoledì 17 agosto 2011

Si dimette il segretario cittadino del Pd

Antonio Ferraro, segretario del Partito Democratico di Menfi, ha lasciato l’incarico e il partito in polemica con le scelte fatte dal Pd  in ambito locale e nazionale. 

“Il Partito Democratico a livello nazionale ha percorso un cammino a ritroso, allontanandosi dal partito rivoluzionario e riformista di un tempo – scrive –  mentre a livello locale mi sono sentito spesso sopportato e ostacolato più che supportato. 

Il mio capogruppo ha votato in contrapposizione ai consiglieri che rappresentava, le mie decisioni sono state ignorate e calpestate. Il partito non ha saputo indicare in occasione delle elezioni comunali candidati della lista elettorale che potessero rappresentarci coerentemente, ha significato privilegiare la quantità alla qualità”.